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Al San Raffaele Giglio nuovo trattamento biotecnologico

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Applicato al San Raffaele Giglio di Cefalù un innovativo trattamento biotecnologico per il Parkinson in stato avanzato. Il nuovo sistema, riservato ai pazienti con Parkinson in uno stadio più grave, è stato utilizzato, per la prima volta, dall'unità operativa di Neurologia del San Raffaele Giglio di Cefalù, su una donna 65enne affetta da oltre 5 anni da questa malattia. Viene introdotto un sondino per via addominale, direttamente nel primo tratto dell'intestino, per la diffusione calibrata e controllata del farmaco (L-DOPA) attraverso un piccolo apparato elettronico, fornito allo stesso paziente, che in questo modo gestisce il rilascio della medicina in quantità ottimali per mantenere sotto controllo costante i sintomi della malattia. Il trattamento viene eseguito dall'unità di neurologia diretta da Luigi Grimaldi in collaborazione con il servizio di endoscopia, coordinato da Dario Raimondo. "Questa tecnica â", afferma Giorgio Di Raimondo, referente per i disturbi del movimento presso la Fondazione cefaludese â", consente ai malati di Parkinson in fase avanzata di recuperare una soddisfacente mobilità, limitando significativamente alcuni dei principali effetti collaterali di altre terapie, che sono talvolta causa di movimenti incontrollati del corpo, di allucinazioni e di performance motorie non ottimali". "L'ospedale di Cefalù â", aggiunge Grimaldi â", è impegnato nell'individuare soluzioni altamente innovative per le principali malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e la Sclerosi laterale amiotrofica. Sono, inoltre, partite â", evidenzia il medico - alcune sperimentazioni cliniche con farmaci biomolecolari". Secondo gli studi epidemiologici effettuati, in Italia si registrano 250 casi di Parkinson ogni 100.000 abitanti e, "sebbene terapie come l'L-DOPA â", conclude Grimaldi - riescano in fase iniziale a controllare i temibili sintomi motori, dopo pochi anni i soggetti si ritrovano a combattere con movimenti anomali ed improvvisi blocchi motori. Pertanto è necessario andare avanti con la ricerca per terapie innovative".

Letto 1623 volte Ultima modifica il Venerdì, 20 Giugno 2014 13:17
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